#giovanni de feo
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frc-ambaradan · 1 year ago
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John: Hey, prehistoric Top Hat! Look at what your doohickeys have done to Duckburg! Scrooge: Oh, yeah? Well, I suspect someone asked the Beagle Boys to get their grubby hands on Gyro's flattener!
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John: Yeah, but I ain't paid 'em for this! They were just to hijack... John: I mean... oops!
Zio Paperone & l'appiattificatore 2D
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paolodelorenzi · 3 months ago
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"Zio Paperone e le voci dello spazio” soggetto e sceneggiatura di Giovanni De Feo domani in edicola su Topolino
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garadinervi · 1 month ago
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Villamarzana (RO), 15 ottobre 1944
Giovanni Bevilacqua (b. 1926), Luigi Bevilacqua (1926), Bruno Boaretto (1915), Carso Boldrin (1916), Danilo Botton (1919), Rino Brancalion (1926), Angelo Burin (1916), Tullio Castellan (1927), Ermes Cavalieri (1924), Guerrino Chieregatti (1915), Fabio Dall'Aglio (1929), Luigi De Stefani (1920), Giuseppe Donegà (1926), Ennio Faccioli (1928), Giovanni Fantinati (1925), Antonio Feo (1920), Onorio Ferro (1928), Gino Folego (1925), Ezio Galvani (1921), Bruno Garbellini (1927), Benito Guidetti (1926), Vittorio Guidetti (1928), Ivan Lanzoni (1921), Egisto Mantovani (1924), Gelsomino Marchetto (1924), Wilson Milani (1922), Umberto Morin (1928), Bruno Munari (1926), Gino Munari (1921), Nerino Prini (1924), Mario Rizzi (1927), Ermenegildo Sandali (1908), Antonio Tasso (1926), Giovanni Tasso (1908), Lido Tinti (1924), Nello Tosarello (1924), Valentino Tosarello (1926), Giuseppe Usan (1925), Silvio Voltani (1907), Bruno Zanella (1929), Nazzareno Zuliani (1921), Attilio Malanchin (1925) (ferito sopravvive alla fucilazione; morirà dopo un anno nel tentativo di disinnescare una bomba). Rastrellamento nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 1944, 11 persone assassinate, perlopiù partigiani – in località Bressane di Castelguglielmo (RO): Giuseppe Zeggio, Pasquale Zeggio, Remigio Varliero, Italo Varliero; in località Precona di Castelguglielmo (RO): Emilio Secchiero, Gaetano Campion, "Otello" (Il Genovese) (suicidatosi per non essere torturato). ― Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia (pdf)
(image: La lunga marcia dei 54, (documentario, 2010, 59 min), di Alberto Gambato)
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nipresa · 6 months ago
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Sul Topolino di mercoledì 22 maggio c’è una bella storia scritta da Giovanni De Feo che introduce i lettori ai giochi di ruolo – con una parte a bivi – che si conclude sul numero della settimana prossima
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letiziapalmisano · 11 months ago
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Educazione ambientale e sostenibilità, intervista a Mr Greenopoli Giovanni De Feo
Greenopoli è un progetto di educazione ambientale nato nel 2006 da un’idea di Giovanni De Feo – alias Mr Greenopoli – docente universitario presso l’Università degli Studi di Salerno, dove insegna Ecologia Industriale a ingegneri chimici, gestionali e meccanici al Dipartimento di Ingegneria Industriale. Sul suo profilo Facebook si autodefinisce “Professore universitario per caso, divulgatore ed…
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nardogranata · 1 year ago
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Solo un pari per il Nardò.
NARDÒ - PAGANESE 1-1
Scorers: 47' Orefice, 87' Aut. Pinestro.
NARDO' (3-5-2): Viola; De Giorgi (68' Melillo), Lanzolla, Gennari, Russo; Rossi (85' Milli), Addae, Ciannamea (72' Ceccarini); Ferreira (75' Dammacco), Dambros.
Reserve: Furnari, Urquiza, Mariani, Guadalupi, Stragapede.
Coach: Nicola Ragno
PAGANESE (4-3-3): Pinestro; De Feo (58′ De Franco), Galeotafiore, G. Esposito, Semonella; Del Gesso, Langella, Coquin (79′ Setola); Iannone (65′ Trezza), Orefice (70′ Sorgente), Porzio. 
Reserve: S. Esposito, Celentano, De Gennaro, Ianniello, Rocca. 
Coach: Massimo Agovino.
Arbitro: Gianmarco Vailati di Crema.
Assistenti: Simone Guidi e Giovanni Palumbo di Termoli
Ammoniti: G. Esposito, Sorgente (P) Ceccarini)
Il Nardò, sul campo di Matino, porta a casa solo un punto in una partita giocata in costante proiezione offensiva. Paganese chirurgica nello sfruttare l'unica vera palla-goal con Orefice in apertura di secondo tempo.
Il Nardò ha creato numerose palle goal ma ha difettato nella precisione degli attaccanti. Al 5' tiro di Dambros fuori da buona posizione. Pressing alto del toro, Paganese in affanno e serie di corner per i granata. Al 10' colpo di testa di Russo su corner e palla che sfiora la traversa. Pochi minuti dopo, ghiotta occasione tutta brasiliana. Dambros ruba palla e passa a Ferreira. Tiro fuori. Al 27' si favedere la Paganese con un'incursione in area di Iannone con tiro basso parato da Viola. Al 30' ancora Ferreira batte a rete dal limite. Palla al lato. Il Nardò insiste soprattutto slla fascia destra dove D'Anna riesce a mettere in area diversi palloni insidiosi. Al 38' D'Anna assist volante per Dambros. Tiro in corsa incredibilmente fuori. Al 44' goal annullato a Ferreira per fallo sul portiere. Si chiude il primo tempo con il Nardò a recriminare sulle occasioni sciupate.
Nel secondo tempo Paganese subito in goal. Al 47' il pallone gravita sul versante difensivo sinistro del Nardò con Russo e Gennari che non riescono a liberare. E' abile Porzio a servire Orefice in area che da pochi passi batte Viola. Il Nardò reagisce con rabbia andando vicino al goal con D'Anna ( 58' tiro sull'esterno della rete), D'Ambros ( 65' goal annullato per fuorigioco di D'Anna) e Ceccarini (75', tiro respinto da Pinestro).
Ed è proprio Pinestro l'eroe nel bene e nel male che porta il Nardò al pareggio. Prima risponte da campione su un gran tiro di Addae diretto all'incrocio dei pali, e poi si incarta nel riprendere il pallone in discesa verso la porta deviandolo in rete. Rimane solo un tentativo di Melillo dalla distanza nel recupero per cercare di capovolgere il risultato ma la traiettoria dell'argentino finisce di poco fuori. Il triplice fischio finale sancisce il pareggio. Un punto sudato dalla Paganese, un punto che sta veramente stretto al Nardò che tuttavia ha dimostrato di aver superato la pesante sconfitta di Andria.
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tarditardi · 2 years ago
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INSIEME SI VA PIU' LONTANO: la Fondazione Cannavaro Ferrara è stata protagonista a Milano dell’Art Charity and Fashion event 
La Fondazione Cannavaro Ferrara è stata protagonista a Milano dell'Art, Charity and Fashion event, aperitivo solidale, a Palazzo Kiton. La raccolta fondi è andata a sostegno dei progetti benefici per i bambini e le famiglie bisognose di Napoli. Napoli chiama, Milano risponde! La Fondazione Cannavaro Ferrara è stata a Milano in trasferta, protagonista di un evento benefico ed esclusivo, riservato a donatori speciali e cioè agli associati di "F839 e dintorni". L'associazione ha come presidente il noto imprenditore napoletano Maurizio Marinella. Ed è stata creata da Roberto de Bonis partner di LCA Studio Legale insieme, tra gli altri, a Tommaso Longo e Bruno Pastore. L'associazione riporta nel suo nome l'identificativo del codice fiscale di chi è nato a Napoli. E aggrega personalità eccellenti nei rispettivi settori di attività operanti a Milano ma con origini napoletane o campane. L'evento ha costituito l'occasione di incontro per sostenere le attività benefiche della Fondazione dei due storici difensori napoletani. Tutto a favore di progetti a sostegno dei bambini e delle famiglie bisognose di Napoli. L'aperitivo benefico, organizzato dalla Fondazione con F839 (un fuori salone rispetto al Salone Internazionale del Mobile) si è tenuto a palazzo KITON, in Via Pontaccio 21 a Brera. La location prestigiosa ospita l'azienda di Ciro Paone, indiscussa eccellenza napoletana. A fare gli onori di casa c'era Antonio De Matteis CEO di Kiton e la presidente Mariagiovanna Paone. Per gli ospiti c'erano molte sorprese, tra cui la possibilità di acquistare 70 palloni Limited Edition ideati da Givova e autografati dai founders Fabio e Paolo Cannavaro e Ciro Ferrara. Durante la sera Ciro Ferrara ha presentato, insieme alla giornalista e luxury consultant Francesca Lovatelli Caetani. Per l'occasione Francesca ha indossato un abito firmato La Santos Atelier e gioielli serelùz. Insieme hanno guidato un'asta benefica con in palio le maglie autografate dei calciatori del Napoli: Kim Min-jae e Khvicha Kvaratskhelia. Arte e solidarietà sono state il filo conduttore della serata impreziosita dalla mostra di due collezioni esclusive di proprietà di Galleria San Babila. C'erano le opere di Salvatore Dalì e di Fabergè, che l'imprenditore ed esperto d'arte Francesco Colucci, presidente di Art & Luxury ha gentilmente concesso. Tra le altre donazioni hanno contribuito anche le maglie dei calciatori del Napoli Khvicha Kvaratskhelia e Kim Min-Jae assegnate all'asta a 800 euro l'una; distribuiti come gadget i palloni Limited Edition ideati da Givova e autografati dai founders. 
Tra gli ospiti presenti, Roberto De Bonis, Bruno Pastore, Tommaso Longo, Eduardo Salvia, Paolo Colucci, Maurizio Marinella, Giuseppe Castagna, Alessandra Losito, Giovanna Della Posta, Giorgio Mercogliano, Vincenzo De Falco, Sandro Signorini, Cosimo Vitola, Giovanni Ferrieri, Riccardo Maria Monti e Giulio Corno. Non è mancato un intervento del dottor Vincenzo de Feo, Presidente dell'Associazione Mai Piu' Solo, ODV ETS-https://www.maipiusolo.com/ E' finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo formativo, al contrasto del bullismo e della povertà educativa. De Feo è esperto di tutela dei dati, bullismo, cyberbullismo, consulente tecnico per la cybersecurity e cybercrime, iscritto all'Albo del Tribunale di Milano. E' autore del libro "…PRIMA DEL CLICK" e ha rappresentato l'Italia nel convegno europeo "4 motori per l'Europa". De Feo condividerà in futuro alcuni progetti insieme a Fondazione Cannavaro Ferrara Gli ospiti sono stati deliziati dalle canzoni di Tayla, definita "una raffinatezza Italiana". Personaggio del mondo della musica e del teatro, è nota a livello internazionale. Richiesta dai grandi stilisti per gli eventi e guest anche al matrimponio di Courtney Kardashan e Travis Barker a Portofino. Il direttore della Fondazione Vincenzo Ferrara è orgoglioso che anche in città diverse da Napoli vengano apprezzati e sostenuti i numerosi progetti che la Fondazione mette in campo da ormai 18 anni. Mentre il principio che guida Stefania Avallone, marketing director, è quello di comprendere che da soli si va più veloci. Ma insieme si va più lontano. E' per questo che le relazioni con partner come Kiton, Otofarma, Jonny Lambs, Givova, Lama Optical, Galleria San Babila e Fabbricanti di Emozioni rientrano in un progetto più ampio. E vede la Fondazione e i suoi sostenitori operare con un chiaro modello di marketing territoriale e sociale.
 La FONDAZIONE CANNAVARO FERRARA nasce nel 2005 grazie alle sinergie dei fratelli Fabio e Paolo Cannavaro con Ciro e Vincenzo Ferrara. L'obiettivo è di fornire un concreto sostegno alla città di Napoli, loro città d'origine. La FCF agisce per la risoluzione delle criticità legate al territorio, contribuendo a contrastare varie forme di disagio minorile e le difficoltà delle famiglie meno agiate.I progetti sociali si focalizzano su diversi ambiti di intervento: sport e aggregazione, formazione al lavoro, salute, riqualificazione di spazi.La Fondazione organizza eventi di raccolta fondi per aiutare le famiglie e i ragazzi più bisognosi dell'area metropolitana di Napoli. 
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nikitvdibiagio · 5 years ago
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❛ ya estoy cansado de hablar de esto, hay que divertirnos. ❜  /  @gicvanni​
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“ tú eres el que sigue hablando del tema, ya supéralo “ suelta sin más y vuelve a dar otro largo sorbo de su vaso, sabiendo bien que eso no iba por buen camino ni tendría buen término tampoco “ ¿divertirnos en qué? tú y yo no podemos estar juntos, rossi “
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frc-ambaradan · 2 years ago
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Lusky... compose yourself, man!
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Zio Paperone e l'appiattificatore 2D (2023)
"Save me, boss! Bu-uuuh!"
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thetudorslovers · 3 years ago
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"Lucrezia Tornabuoni's cultural patronage was not restricted to the visual arts. She indicated her interest in music and Italian poetry from the early days of her marriage. In March 1445, Rosello Roselli sent Giovanni di Cosimo de' Medici some music for a ballad and he also sent a copy to a musician named Ser Francesco, so that he could teach Lucrezia to sing it.
Michele di Giogante, an accountant and compiler of popular rhyme, dedicated two sonnets to Lucrezia during the early years of her married life. In the first, he began by describing her as:
'Magnanimous, noble, modest and pleasant,/charming, kind, wise, honourable and gay/' and ended the poem with reference to Lucrezia being 'Well-born to a deserving line'.
n the second poem, Giogante spoke of wanting '...to return to those who value you:/to the cage, or the lap of your Lucrezia'.
This was not only high praise, it was also indicative of his view of her as a valued patron who, like the Virgin Mary, was highly virtuous and a source of refuge and comfort.
Lucrezia was interested in supporting vernacular poets both secular and sacred and was friendly with many literary figures of Lorenzo's circle. She was a patron of Feo Belcari, Luigi Pulci, and Bernardo Bellincioni all of whom wrote vernacular poetry, as well as a friend of Angelo Poliziano, a humanist poet of renown. Lucrezia's literary patronage and her interest in Italian poetry rather than the Latin humanist tradition of Marsilio Ficino, reflected her personal literary preferences as well as her vernacular education. In contrast to Lorenzo, who received an education in both Latin and the vernacular, it would have been difficult for Lucrezia to take an active interest in Neoplatonism and other forms of humanist thought in Florence, because humanism was linked so strongly to the public realm of government."
Source: The Medici Women Gender and Power in Renaissance Florence, Natalie R. Tomas, Routledge, Monash University, Australia
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widvile-blog · 7 years ago
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Caterina Sforza, Countess of Forli (1463 - 28 May 1509)
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covertantics · 3 years ago
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Inesperadamente y sin el menor de los reparos, mi vida, mi persona, mi actividad y mis pensamientos se volvieron asuntos públicos y, de la noche a la mañana, yo ya me había convertido en una infame personalidad de la ciudad.
El hecho de que soy adicto a la metanfetamina es de lo más rechazado por los humanos que llegan a tener conocimiento de mí, y ahora mi espacio privado se ve expuesto a un millón de personas que mantienen una insensata postura de desvalorización, insensibilidad, juicios injustos y arbitrariedades neciamente justificadas por una doble moral que se desea imponer arrebatada y caprichosamente.
Los miembros de mi familia, de quienes yo mantenía una ignorante opinión, resultaron ser agresores crueles y desalmados. Sus conductas desquiciantes, traumatizantes y fundamentadas en argumentos egocéntricos se convirtieron en una carga emocional y psicológica que se encargó de conducirme miserablemente a tres intentos de suicidio. Su manipulación mental, la intrusión cerebral, las obras persecutorias, los juegos de poder, la actitud vana, las mentiras, y sus demás actuaciones intransigentes y perversas han causado que yo dejara de disfrutar plenamente de mis intereses y de mis gustos. Su constante intromisión, su incesante y malintencionado vicio por provocarme a la ira y a la irracionalidad e impulsividad, su demente intención de propiciar y sostener discusiones distractoras, junto con su afán desmedido de imponer su voluntad, control, dominio y mando, de forma egoísta y despreciativa, han constituido una enfermiza rutina que produce malestar, dolor, ira, resentimiento, duda, confusión, inseguridad, intranquilidad, miseria, hastío, decepción, impotencia y vergüenza, aún incluso hasta la actualidad, por los últimos casi 4 años, implementando una dolosa y recurrente operación conspiradora en mi contra.
Su ciega y cerrada postura los ha llevado a cometer actos delictivos que violentan mis derechos, infringiendo leyes estatales sin la más mínima aceptación de culpabilidad y responsabilidad. Su orgullo y su falta de respeto, su invasión y su inaceptable divulgación y exhibición han puesto en grave peligro mi integridad personal y han conseguido que se me tenga mala voluntad, odio, rechazo, desprecio, miedo, repudio, aborrecimiento, rencor, ira, asco... En este momento soy el peor y más malo drogadicto, estúpido, mentiroso, enfermo, feo, cobarde, hipócrita, deshonroso, dañino, pecador, inhumano, menospreciado, despreciado, culpable, cochino, grosero, inmoral, condenado, imperdonable, inútil, injusto, demoníaco, etc. Y todo gracias a la deliberada y voluntariosa acción delictiva de mis hermanas deseosas de deshacerse de mí.
Y temo que la situación continúe hasta que se manifieste un desenlace fatídico para alguna de las dos partes. Pero continuaré lidiando con esto de la mejor manera posible para mantenerme de pie.
-Giovanni.
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ilovebenzossomuch · 3 years ago
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Cuando te fuiste llore mucho, demasiado, no comía, no dormía, estaba muerta, como te dije. Cuando te fuiste te rogué que te quedarás, te lo suplique, pero lo hiciste de todos modos, luego de eso solo llore, durante una semana, después me hice la dura, no pensar en ti, borrar todo lo que tenía que ver contigo, lo hice, porque se que no volverás, todo es tan extraño, no entiendo bien porque pasó esto, solo se que quiero odiarte, pero no puedo. Y extraño mucho, han pasado muchas cosas, pero siento que si siguieras aquí no hubiera avanzado todo lo que avance, talvez es necesario que sea así, eso puedo entenderlo, pero fue muy brusco, es como, que te asusten mientras duermes, cuando estás cómodo y arropado, te sientes seguro, crees que todo está bien, sientes su calor y su aroma, repentinamente eso desaparece, solo queda el dolor. Ya llore mucho, te llore, a ti, no puedo creer que me ignores así, debes ser una especie de psicópata o algo, y más cuando sabes que hace 2 meses que no me baja, cosa de la que por cierto eres totalmente conciente, no te menti, eso es cierto, pero nisiquiera me has hablado para saber si estoy bien.
Me gustaría preguntar ¿Blas, estás bien? Pero creo que sí lo estás, estás con tus amigos, yo también, no estoy sola, pero te extraño y odio extrañarte, porque me da asco, pensar en que me tocaste cuando no quería que nadie lo hiciera, te deje hacerlo porque te quería, quería que me tocaras, te deje hacerlo porque confiaba en ti, totalmente, con los ojos cerrados, si me hubieran dicho que me tirará de un puente por ti, lo hubiera hecho, pero ya no lo haría, porque eres un idiota sin corazón, no quiero recordarlo más, ojalá jamás hubieras vuelto, ojalá me hubiera quedado con la imagen que tenía de ti antes, cuando creía que eras dulce pero algo tonto, ahora solo creo que eres tonto, tonto y despiadado.
Ni siquiera alcance a decirte, eso que sentía por ti, te lo quise decir muchas veces antes de que esto pasara, incluso unos días antes de que te fueras, pero sabía que algo no andaba bien, no sé si fui bendecida o maldita por esta intuición, pero sabía que me ibas a dejar, algo me lo decía, llore días antes de que me dejaras, porque sabía que lo harías, se notaba mucho, eres tan obvio. Nunca podré decirte aquello a la cara, eso que sentía en mi pecho cada vez que te abrazaba, eso que sentía en el estómago cada vez que tú me abrazabas, odio recordarlo tan bien, tu olor, la textura de tu ropa, de tu piel, de tu pelo, no lo puedo olvidar, es triste, creí que también sentías eso, eso que nunca te dije, las palabras que no pude pronunciar el día que te fuiste ¿Hubiera sido capaz de decirlo? Probablemente no, tenía la cabeza destrozada, el corazón, todo, se sentia cómo si me hubieran cortado en pedazos, lo peor de todo, es que se que no es la primera vez que haces sentir a alguien así, almenos puedes alardear de que, eres la única persona que me ha roto el corazón dos veces, en serio, nadie lo ha hecho antes, eres todo un asesino.
Creo que lo dije todo aquí, pero la verdad es que siempre queda una parte de ti en mi interior, aveces pasaban días desde que no te veía y aún así tú aroma seguía en mi, como si no quisiera dejar ir nada de ti, así era, siempre quería más de ti, más cariño, más calor, más tacto, nunca era suficiente, talvez por eso te fuiste, talvez soy muy invasiva, pero no lo hice por nada malo, yo realmente te quería, yo realmente te amaba, si, te amaba, eso era lo que sentía por ti, jamás pude decírtelo, y ahora lo escribo desde el tercer piso de una casa que no conozco mientras lloro como una tonta, me hubiera gustado que fueras tú el que me dijiera algo así, todavía no entiendo porque dejaste de quererme así, tan de la nada, es increíble, me cuesta creerlo, prefiero pensar que estás muerto, es más fácil así, de todos modos no vas a volver. Me dijiste que no ibas a estar con nadie más, pero lo dudo, te gustará alguien nueva, lo se, no lo digo como algo malo, ojalá encuentres a alguien que te quiera, obvio lo hará, eres adorable, me alegraré por ti, pero si no la quieres no le hagas creer que es así, es feo, después te terminara amando y escribiendo cartas que jamás te enviará, pero deseara que leas. Han pasado muchas cosas buenas y malas, me hubiera gustado que estuvieras ahí, pero bueno, no fue así, firmamos los papeles de la pension con mi papá, ahora me pertenece, salvé un poco el semestre, no tanto, sigo teniendo 3 promedios rojos, sigo en peligro de repitencia, volví a hablar con el Esteban, no me mal entiendas, el está con alguien más, solo que le devolvi su ropa y ambos recordamos lo gracioso que era fumar juntos, solo eso y probablemente me venda su refrigerador, fui al psiquiatra, soy oficialmente una persona con transtorno de la personalidad de tipo limitrofe, tengo que tomar pastillas para poder ser una persona funcional, son dos, una para todos los días y controlar mis bajones y otra cuando me den los 5 minutos, es una pam, me asusta un poco eso, me estoy quedando en pudahuel, donde unos amigos, es raro ser la única mujer de la casa, son todos amables conmigo, el Seba me dijo que los fideos me quedaron exquisitos, eso es un alago muy grande, el Giovanni es un poco más cerrado pero aveces me pregunta cosas, al tomas lo conozco así que no hay nada de raro, aparte de que todos son sucios y desordenados.
Me gustaría que fueras más comunicativo, más franco y (en el caso de que me estuvieras mintiendo) más honesto, que pasa por tu cabeza, que quieres, que deseas, que sientes, que esperas, que debes hacer, me dijiste que sientes que fui la única que te quiso de forma honesta y aún así te fuiste, yo también pensaba que me quieras de verdad, hasta que no me explicaste nada y decidiste irte de la nada, estábamos tan bien, durmiendo y comiendo pizza, era el cielo, no podía pedir más, porque no era necesario, era como si todo lo tuviera contigo, pero obviamente algo malo había, algo malo iba a pasar, nada podía ser tan perfecto y así fue, ojalá estés bien, abrigate, come, te quiero, te amo.
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asdfdsaddkjhh · 4 years ago
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Las dos cometimos errores, yo acepte estar contigo cuando amaba a alguien más y tú no fuiste sincera conmigo y me acultaste cosas por qué sabías que me alejaría de ti
Apesar de todo yo siempre fui sincera contigo y te contaba todo pero tú... Nunca fuiste sincera conmigo según tu para no lastimarme, pero sabes? Me lastimo mucho más enterarme las cosas por otras personas y el lastimarme era inevitable ya que me había creado una imagen de ti completamente diferente a lo que eras... Siempre me aleje de las personas que hayan estado con muchas personas ya que siempre quise ser la primera, y no lo hacía por orgullo o algo así si no por que sabía que me afectaría, atacaría directamente con mis inseguridades... Mis complejos y era algo que no quería... No quería hacerme más daño... Aparte que para mí era muy importante el primer beso... La primera vez... Y es por eso que de alguna forma siempre quise escojer a la persona indicada, crei que eras tú esa persona y te di todo de mi... Me equivoqué... Elegí mal... Poco después me enteré de cosas... Cosas que me afectaron tanto... Recuerdas como lloraba? Recuerdas cómo te rogaba para que me dijeras que no era verdad...? Mientras yo jugaba a las muñecas tu te acostabas con tu amiga
Siempre estuviste muy por delante y eso me afecto
Hizo que me comparara con las otras chicas y hasta con los hombres con los que estuviste, cada chica que se te acercaba me comparaba, veía lo hermosas que eran y yo toda chaparra, gorda y fea. Recuerdas ese día en el que estábamos en mi casa y te enojaste por qué acepte a un compañero de mi escuela? Tu abriste tu facebook y me enseñaste la solicitud de amistad de una chica que iba en tu escuela y toda enojada me dijiste que está chica quería contigo pero no la aceptabas por mi pero que ahora la ibas a aceptar... Claro ese día con tan solo ver su nombre me lo aprendí y la busque después de que te fuiste... Era muy hermosa... Alta, delgada y con una cara bonita...
Me sentí muy mal... Otra vez me compare...
Tu no lo sabes pero un día fui a tu escuela... A tu salida... Ese día empezaron a salir los chicos... Y pum... Veo a la chica justo delante de mi... Me sentí tan caca... Ese día me dió un ataque de ansiedad... Giovanni me vio y le pedí que me sacará de ahí... No sabes el daño que sentía... Las inseguridades en mi fueron creciendo más y más
Odiaba mi cuerpo y odiaba lo ridícula que era ...
Cada vez que teníamos relaciones me sentía tan mal... Tan insegura...lloraba al recordar todo eso... Y ahí fue cuando me aleje... Cuando te decía que no quería... cuando te decía que estaba cansada... Cuando ya no deje que me tocaras...
No solo en eso me sacaste... Fueron tantas cosas
Recuerdas cuando me dijiste que me vestía feo? Cuando me dijiste que no me sabía vestir?
Recuerdas cuando se te salía tu risita por qué no podía hacer algo en la cama?
Recuerdas cuando empecé a estudiar belleza y te desesperabas por qué no me salían las cosas? Recuerdas cuando tú y mis maestras se reían de mis uñas? Recuerdo muy bien ese día
Teníamos que hacer trazos y dibujos sencillos como corazones, recuerdas cuando hice unas porquerías y tú y mi maestra se rieron de mis "dibujos" me encantaría que vieran esas viejas lo mucho que creci y como ahora soy mejor
En mis trabajos siempre me sentí tan mal
Siempre te lleve a mis prácticas y la mayoría de ellas ponías tu cara de estrés y desesperación... Cómo si tú supieras las cosas...
Vaya... Me hiciste tanto daño en estos años... Poco a poco... Y no me daba cuenta... Hasta ahora que estoy escribiendo esto...
Tu pasado ya no me afecta... Me duele como me rompi esos días y por eso te tengo coraje
El que no me contarás las cosas hizo que perdiera esa confianza en ti y fue por eso que ya no podíamos tener relaciones
Así fue como me aleje de ti
Ahora se que no soy bonita pero ya me se arreglar... Me arreglaba para ti... Pero nunca te fijaste... Al contrario.. me decías que por qué me arreglaba tanto... Muy pocas veces me dijiste que me veía bonita...
Pero eso hizo que me arreglará para mí
No tengo un cuerpo tan feo y mi cara no está tan fea, aparte no soy una mala persona, tengo bonitos sentimientos y puedo salir adelante
Sin ti
No volveré contigo. No más.
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cspcspc · 4 years ago
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Giovanni!!!
No sé que hacer, se que te necesito y te extraño demasiado
Me la paso leyendo tus cartas
Extraño que me abraces y me des muchos besos, extraño tu voz y que estés para motivarme
Es muy feo despegarme de ti, no puedo y se me hace imposible, me duele saber que te lastimo cuando quiero verte
Pero te juro que mi ser te pide
No te quiero perder, te quiero para mí y sólo para mí ..
Pero se en el fondo que aún hay algo con lo que aún no puedo, tantos fantasmas, tantos recuerdos y sensaciones que llenan de piedras mi camino
Sólo se que te extraño y moriría por dormir una noche más es tu pecho
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mitegaleria · 4 years ago
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#2020 / Marina Alessio
2020, qué año raro. El mundo se enfermó, los sistemas de salud empezaron a colapsar, la crisis económica es mundial como la epidemia, los yanquis se cansaron de que la policía sea muy mala y salieron a la calle a prender fuego todo, grupos de ultraderecha surgieron en todo el mundo y lograron tener una voz que asusta. Nos dejó Rosario Bléfari. También De Loof, Génesis P-Orridge, Bill Withers y los padres de varixs amigxs: El fin del mundo como lo conocíamos y el principio de uno nuevo, distópico y virtual, bastante más feo.  Y empezamos a quedarnos ciegxs de verlo todo en pantallitas. La cosa se puso muy “The world was on fire and no one could save me but you”, pero “you” para todxs fue y es algo distinto.
Las agendas culturales se cancelaron, las galería de arte cerraron y mi trabajo (generar exhibiciones); como el trabajo de miles de DJs, barmans, actores de teatro o vendedores de pochoclo en salas de cine; por un momento, dejó de existir.  
Entonces me puse a sacarle fotos a la luz como cuando era estudiante y me tiré en el piso a escuchar discos, durante cuatro meses. Porque, como tituló Gastón una muestra una vez, La música es mi casa, y este año se trató de eso: de esa conjunción entre lo familiar y lo siniestro como en un gran sueño freudiano; del refugio en lo que conocemos bien en el medio de lo más desconocido que le tocó vivir al mundo en el último siglo.
Y Maro bebió. Preparó un trago distinto cada día, subió su registro a Instagram, y bebió. Bebió y escribió un diario del aislamiento, un aislamiento tan real que comienza una entrada con la frase “Escuchamos el timbre como un llamado de otra dimensión”. Paulina y Dudu siguieron trabajando en proyectos que empezaron en 2019, Paulina editando las fotografías, misteriosas y oscuras, que tomó en su proyecto de investigación sobre el Jardín Botánico Tropical de Lisboa, Y Dudu editando su video performance e invitando al baterista Giovanni Sortino a sumar su percusión desprolija, por momentos inconexa y sin métrica, al sonido original de la perfo en la que cada performance responde sí o no a sus recuerdos de unas preguntas que no escuchamos, hasta que una de ellxs las devela: “Sí siento que mi trabajo puede ser irrelevante. Pero amo el arte”. Deborah pintó chiquito, bodegones abstractos con aires surrealistas en formato “quedate en casa”.  Paula inauguró la “galería tacho” e hizo una convocatoria por Instagram de las peores obras que lxs artistas hayan producido en los últimos tiempos, las obras que den ganas de tirar al tacho. Marcela siguió haciendo joyas con materiales devaluados pero esta vez, en un acto premonitorio, hizo coronas. Coronas inusables por lo incómodo e insoportable de cargar ese peso.   Hablando de brujería, nuestra bruja Laura Códega siguió siendo Laura Códega como si nada pudiera afectar a su pintura que está, y siempre estuvo, más allá de cualquier posible realidad. Y Ariel siguió proyectando luz y color en el espacio, con estas esculturas que produjo encerrado en su casa mientras miraba Sailor Moon y fondos de paisajes.
Y un día las galerías volvieron a abrir bajo el protocolo de lo que ahora conocemos como “nueva normalidad”. Mi trabajo volvió a existir. Pero retomar el calendario programado de individuales de alguna forma perdió sentido. Pensamos que teníamos que volver, después de tanto aislamiento, todos juntxs y resistiendo.  Como una familia disfuncional que atraviesa un pequeño apocalípsis.
#2020 es un invento improvisado, por momentos misterioso y surrealista, por momentos absurdo y por momentos molesto pero con un poquito de optimismo.  #2020 es una muestra rara, como el 2020.
#2020 inaugura el día de la primavera y vamos viendo cuando cierra. Están todxs invitadxs, vengan de a unx (y con barbijo) 🌚.  
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